martedì 15 novembre 2011

Teresina con le matte

A Perugia assolvono i condannati in primo grado del caso Kercher. Si parla di una ventenne sgozzata, non di calcio. Un mio maestro aggiorna Facebook: l'Italia è quello strano paese dove la gente, anziché gridare vergogna agli inquirenti che hanno sbagliato, grida vergogna alla gente che si difende. Sono pochi quelli che si fidano dello stato italiano, di certo non sono comuni cittadini. Lo chiamo stato e non giustizia, perché questa è ancora definita una virtù. Insultare la Bongiorno che fa il suo lavoro e sognare di linciare Knox e Sollecito perché liberi, sono i dettagli del pensiero di sopra. D’altra parte quasi nessuno rivaluta Guede. Quello del rito abbreviato e condannato per concorso in omicidio, che secondo l’appello Knox e Sollecito non hanno commesso. Il sentimento popolare cambia mai la prima idea; è stolto, dicendolo non offendo tutti perché offenderei mai me stesso. Passiamo alla cosa più importante tra le cose meno importanti. A Napoli accolgono le richieste dell’accusa, l’udienza è tolta e la difesa pure. Chi meno e chi più, Teresina con le matte hanno deciso. Casoria le chiamava furbette, le chiamerà come si chiama chi condanna ma non sa che motivazioni stendere. Garantisti, giustizialisti, indifferenti e ignavi, tutti sorpresi: hanno sottovalutato antiche pressioni. Quando il giudice fa capire ai pm che di quel passo non può che assolvere, Narducci e Capuano la ricusano; Casoria barcolla ma non molla, però secondo i magistrati non è più serena per giudicare. Doppio gancio, doppia schivata. Non ero lì, non confermo né smentisco risa o urla nella camera di consiglio. Pare abbiano fatto il tiro alla fune, tre sessi uguali ma due contro una. Sola. Déjà-vu. Ha respinto un memoriale, ha schernito Zeman e si è alterata con Nucini, ha annuito alle richieste di falsa testimonianza della difesa. Trama e intrecci sono roba per maniaci del diritto, quel che resta è il finale. La sentenza si rispetta e si appella. Dopo aver letto le motivazioni, equivalente pre-umorale di “innocente fino a condanna definitiva”. Il Procuratore Capo di Napoli manifesta eroicità: una sentenza giusta “nonostante i tentativi di pregiudicare le indagini, prima con la fuga di notizie e poi con una serie di accuse frutto di immaginazione”. La teoria di Lepore sulla fuga di notizie è lo stop alle indagini, per colpa della pubblicazione preventiva e del sentimento popolare. Alzo le mani se questa è verità: significa che l’inchiesta dura fin quando esce o fanno uscire qualcosa per interromperla. La serie di accuse da immaginazione invece è una roba controversa: il rapporto esclusivo con designatori e gli auguri di Natale; il pranzo a casa e quello al ristorante nel giorno di chiusura; carabinieri ignoranti Coppola e Bergamo e diligenti coi baffi; Fabiani complice svizzero e assolto; magliette in dono e un regalino a domicilio; notai e giornalisti conniventi e pilotaggi impossibili; griglia quasi azzeccata e irrefrenabile desiderio di Collina; ventuno telefonate su tante…Mi fermo solo per non abusare di battute.Lepore non può che smentire la sentenza già scritta e, a proposito delle ricusazioni, parla di caso più unico che raro. Caso unico, vero, ma ha scritto lui al Tribunale dicendo di far abbandonare il processo a Casoria. Piuttosto che circolo vizioso, vizio in circolo. Agli altri la sentenza, a lei le motivazioni. Poco importa se illogiche. Il primo tempo è andato, ma sembra essergli garbato più il pre-partita. Giraudo. L’appello reale è il suo, quello di Moggi va a sfiorare la data Maya. Fine o nuovo inizio.

venerdì 31 dicembre 2010

Divina JUVEdia


Canto l'inganno e'l gotha d'ingiustizia
che tanto male fè' a la Gioventude
e condannò lo core mio a mestizia.
Viaggio tremendo dentro la palude
M'appresto a far con spirto battagliero
per render menti di tal frode ignude
Erto e pauroso andrò per lo sentiero
Ma non sarò da solo su pe' i poggi
verrà con me lo capo bianconero
Lo duca rinnegato al giorno d'oggi
maestro di virtute ed uomo grande
Sommo Luciano, maestà sua Moggi.
Subito press'a un fiume il quale spande
le acque sue d'intorno a stagni mossi
vedo lo re di pratiche nefande
“Ahi commissario magno guido Rossi”
lo duca mio con vice che non trema
“Uom nerazzurro dalla pelle agli ossi
di me tu dovrai aver profonda tema
giacchè lo tuo delitto fu si gretto
privo di classe e d'ignoranza emblema.
Decision tua privò de lo Scudetto
la nobile signora bianconera
per regalarlo a lo Biscione abietto
che adesso ostenta sulla sua bandiera
cifra falsata dallo vostro scempio
e senza dignitade ne va fiera
E lo padrone suo, uom' assai empio
loda lo tricolor de l'onestade:
ei, di virtute lo peggior esempio.
E senza gran fierezza e dignitade
se ne va via lo mostro sovrappeso
crudele iniziator d'ogni viltade
Sommo Luciano mi fa meno teso
con l'arte sua di esprimere favella
che mesto fè chi tanto c'avea offeso
e procediamo verso fiera fella
lo cui fantin par perder lo controllo
et indossare toga affatto bella
ahi quanto ci auguriamo noi lo crollo
dentro lo fango colmo di vergogna
che si meriterebbe fin lo collo
“Or dì, se mente mia non sogna
lo nome tuo che molti fa andar pazzi
et auspicar lo viaggio tuo alla gogna”
“Non erri, magistrato son Palazzi
tentai di far giocare Giovantude
col Pizzighetto, punta Libertazzi
e le pretese mie fuor si aspre e crude
da far tremar lo core di milioni
e rendere le pelli loro sude,
bramose di leggere punizioni.
E venne la sentenza forse pia
seguita poi da le legali azioni
che vi spedì ne la cadetteria”.
E non gli basta tempo d'un respiro
che già Luciano privo d'ironia
gioca al nemico periglioso tiro
e dalla sella cade tutt' a un tratto
colpito da lo direttor adiro
E vendica di vita sua lo ratto.
Or ci apprestiamo a lato e stanco giro
Su per lo colle che si pone innanzi
E pare dimandarmi d'esser viro
Non lo Cragnotti, non l'abietto Tanzi
Ci vien incontro mentre si fa sera
Ma de l'umanitade un tra gli avanzi
Marco Tronchetti, conte di Provera
Indegno uomo di madama Afeffa
Centralinista fino l'altra sera
E sommo istigator di nostra beffa
Da che fu spia parziale e 'sai faziosa
E avea trionfato solo in coppa Ueffa
“Uomo villan, di quei che tutto osa
Tu ben ricordi quel che già facesti
e che celasti vergognosa cosa
Onta di lor che fan chiamarsi Onesti
E ne lo loro armadio han tanti morti
Che a fare l'inventario di lor resti
'Fin li calcolatori saria torti
Ma varrà un giorno che farà iustizia
E vostri dì di gloria già son corti
Da che sento 'l profumo di perizia
E di ricorso e sacrosanto appello
Che ridarà a Madama sua divizia”
Lo brizzolato, senza suo drappello
Di uomini malvagi e pravi e gretti
Torna a suo nido come vecchio augello
E continuiamo nella mano stretti
Verso la cima, ultimo a Dio ponte
Mostrando la fierezza de li petti
E giunti su lo picco de lo monte
Già vedevamo gli angeli e gli augelli
E Cherubini e Sante d'alta fronte
E quando già pensiam che tutti i belli
Si siano ormai esauriti a nostra vista
Ecco che appare l'Avvocato Agnelli
De' nostri orgogli primo della lista
E 'nunzia a noi salvifica missione
E santità fa a nostra vita mista
“Lo senso d'esta provvida visione
E' di difendere li sacri nostri scudi
E di sottrarli al viscido biscione
Orsù fate ragioni loro nude
Rendete manifeste vostre prove
Rinascerà con voi beltà dei ludi
Ditelo al Mondo, finchè ancor si move
Ditelo al Mondo, con la man sul cuore
Ditelo al Mondo, sono Ventinove”.

(grazie a "Patavino")

giovedì 2 dicembre 2010

SCIvolati

Hanno provato il rinvio della gara
“No”, per l’arbitro la partita è vera.
Neve, vento, -12 C°, linee invisibili
Prato senza riscaldamento, che vili!
Il termine “Eroi” spesso è abusato
però i protagonisti tutto hanno dato.
Pepe parla di hockey su ghiaccio
Del Piero dice: “Ma come faccio?”.
Raffiche gelide, meno dodici gradi
"five" all’avversario per l’onestadi:
“Io non avrei disputato la partita”.
In Polonia Scirea perse la sua vita
in Polonia la Juve scivola come lui.
Non è gara simbolo dei tempi bui
Plauso all’impegno degli individui.
“TMSN”: Tre metri sopra la neve
In questa maniera l’Uefa non deve.

giovedì 28 ottobre 2010

POLP fiction


Del protagonista del Mondiale è il decesso:
è morto Iniesta? Nooo! E come è successo?
Fraintendimento. Andrés è vivo e vegeto,
parliamo di Paul, il cefalopode indiscreto.
Nell’acquario sceglieva tra due vaschette:
tra i molluschi azzarda previsioni schiette.
Non sbaglia mai, tanto meno per la finale.
Il polpo-indovino si fa star internazionale.
Lo piangono gli scommettitori, ora non han
più dritte. Se la ride il presidente dell’Iran:
“Fu l’emblema della vostra superstizione”.
Neanche Maradona soffre per la sparizione:
“Colpa sua se abbiam perso il campionato”.
Ci sarà un altro Paul, presto il nuovo nato:
in attesa i pronostici sui prossimi Europei.
Non so voi, già da domani me lo noleggerei.

lunedì 27 settembre 2010

Luoghi (scuse) comuni

Unica risposta al giornalista:
frequentiamo la stessa pista.
Il calciatore ama la soubrette,
ma se non avesse quelle tette?
L’atleta coperto dalla velina,
non è una carta, ma Carolina.
Matri fa coppia con Federica,
che sculato! Incrociò una fica.
Discoteca, è sempre seratona:
mai che pijano ‘na chiattona.