venerdì 30 ottobre 2009

Dove vai se il vizietto non ce l'hai?

Da questa storia ne esce a pezzi, peggio, “maciullato”.
“È vero, dovevo confessare, ma mi sono vergognato”.
I Carabinieri sono entrati in casa, poi nella sua stanza:
tre assegni e loro che passano sopra quella sostanza.
La cocaina tagliata sul tavolo, vicino il suo tesserino:
la modica quantità è roba del trans oppure di Pierino?
Si narra di tremila euro richiesti per ogni prestazione,
lui non può discutere dell’inchiesta, è una condizione.
“Mai ho ricevuto dall’esterno nessun condizionamento,
in Regione è sempre esemplare il mio comportamento".
Importa un po' di aver perduto l’incarico da presidente:
ora il rapporto con moglie e figlia, loro sono il presente.
Cattolico, “in chiesa entri anche se commetti peccato,
ho chiesto perdono, si lo ho ammesso: io ho sbagliato”.
Marrazzo scinde la storia dall'esperienza di Berlusconi:
“ho confessato, mi sono dimesso", diversi i due filoni.
Rifletto circa la caduta “in trans” di Sircana a sinistra,
a Silvio e alla buona Patrizia, che si divertono a destra.
Gaber chiedeva “ma cos’è la destra, cos’è la sinistra”:
negano tutti, ma la velina provocante pare di destra,
l'appeal dei travestiti sembra appannaggio di sinistra.
Onerevoli, un consiglio per voi: non tralasciate esca,
giornali e riviste sono squali affamati di tale “tresca”.

sabato 24 ottobre 2009

Proposta indecente

Riceve proposte da non dormire la notte,
abituato, vedi escort, tradotto: “mignotte”.
Mai hanno goduto come ora le sue finanze,
spese folli nella Capitale, Milano e Firenze.
Il patrimonio cresce, è diventato enorme:
attento Woods, sta seguendo le tue orme.
Contratti, sponsor e i gettoni di presenza,
C.Ronaldo sfrutta al massimo l'apparenza.
Per vederlo palleggiare sul proprio campo,
emiri e arabi firmerebbero assegni lampo.
Richiesto al Madrid per la pausa di Natale,
per 3 milioni concederlo sarà più naturale.
Ogni sessanta secondi sedicimila sterline,
omettere certi compensi sarebbe più fine.

lunedì 19 ottobre 2009

Tutto il mondo è paese

Mai più intervistato da Fox, “avversario politico”:
Mister Obama si scaglia contro l’editore oceanico.
“Stanno facendo una guerra contro il Presidente,
da parte nostra è impossibile fare finta di niente”.
La tv di Murdoch diviene un partito di opposizione,
stimato come un illegittimo organo di informazione.
Barack accusato di fare solo campagna elettorale:
sembra di sentire una nostra discussione nazionale.
Nascita di una nuova guerra tra media e la politica,
dai toni familiari e italiani, ma il campo è l'America.
Comunicazione e potere, scriveva Castells Manuel:
la definirebbe "politica insorgente" contro il Nobel.
A noi piace andare a braccetto con gli americani,
il Times ha scritto di mazzette italiane ai talebani.
“Il governo non ha mai autorizzato tali pagamenti”,
garantendo la buona fede dei mandati precedenti.
Come preferite? Silvio Obama o Barack Berlusconi:
guerra alla "spazzatura", ne hanno pieni i coglioni.

martedì 13 ottobre 2009

Con infamia e senza Lodo

Prima sorride e saluta, poco dopo punta il ditino:
è molto pensieroso per il Lodo firmato Angelino.
La Consulta si rifà alla Costituzione, la sentenza:
caro premier, l’immunità non è di sua spettanza.
“Hanno sferrato a Berlusconi un colpo mortale”,
recita il "Times" nella prima pagina del giornale.
Piove vergogna per lui e per l’Italia dai titoloni,
qua e là leggiamo la rima Berlusconi-dimissioni.
“Ora lotterà per la sua politica sopravvivenza”,
senza alcuna immunità, come si salverà senza?
E gli italiani: “Cosa può accadere a Silvio ora?”
Molto difficile che vada perseverando ancora.
Le elezioni dopo le dimissioni da primo ministro,
forse, ma potrebbe essere un tentativo sinistro.
Se il feeling cittadini-Berlusconi si è guastato?
Lui sicuro: “Vedono di che pasta son formato”.

lunedì 5 ottobre 2009

MELOdramma

“Voglio una squadra che non ci sta mai a perdere”,
mentre sfregava per scaramanzia il proprio sedere.
Non conosceva la sconfitta dalla "prima" di maggio,
da Palermo a Torino affronta il primo triste viaggio.
“Un disastro, niente da salvare”, ammette Chiellini:
Ciro Ferrara annuisce mesto come tutti gli juventini.
Quale motivazione? Magari il sentirsi già la migliore,
però in serate del genere si mette a rischio l’onore.
Cominciano a suonare ridondanti i suoi “mea culpa”,
in campo va Felipe Melo e da lui occorre "disculpa".
Grande giocatore, ma quel vizio quando se lo toglie?
Autolesionista se giocherella davanti a Legrottaglie.
Quando la salute assiste, appare Diego del Werder:
è insufficiente la brutta copia per trattenere l’Inter.
Mai una sosta per la nazionale è stata più benedetta,
contro la Fiorentina sarà tempo della Juve perfetta?
La Juventus è in vita parallela col capitano Del Piero,
recuperata e ricaduta, come il supporter bianconero.
Questa stagione non deve ammettere giustificazioni,
il sorriso si ristamperà sulla bocca solo se campioni.